Quanti ricordi in questo piatto.. La prima cosa che mi viene in mente è quando io e mia cugina eravamo piccoli e a Natale (precisamente la Vigilia) sentivamo suonare il campanello. Che emozione! Era mio padre con due grandi buste azzurre, quelle resistenti. La plastica lasciava intravedere poco cosa ci fosse all’interno eppure noi lo sapevamo, ricordavamo l’adrenalina dell’anno precedente. Mio padre si avvicinava al lavello e svuotava con delicatezza le buste all’interno. Erano astici vivi, astici che la sera avremmo mangiato per festeggiare il giorno più bello dell’anno ma che intanto aspettavano solo noi.
Mio padre si lavava le mani, le asciugava e cominciava a prendere il portafoglio. Cacciava due banconote mezze sgualcite, il resto della mattina al mercato, e le metteva sul banco della cucina. “Allora” diceva “le vogliamo guadagnare queste mille lire?”. Io e mia cugina iniziavamo a fremere, tra eccitazione e spavento. Quella sfida che nasceva in noi, quell’ostacolo da superare che in quel momento sembrava insormontabile. Mio padre mi abbracciava e prendeva in mano l’astice; me lo faceva vedere rassicurandomi che quegli elastici grandi che vedevo sulle chele rendevano il tutto più facile.
Per me era la stessa cosa, quegli animali nel lavandino mi provocavano una strana paura eppure la voglia di vincere quella sfida era troppo forte. Mia cugina era sempre la prima ad afferrarlo, impavida. Tutti facevano l’applauso e festeggiavano quel passaggio di testimone della mille lire, dal bancone a quella bambina fiera. Io, invece, ci mettevo sempre più tempo. Li guardavo, tendevo la mano, toccavo il carapace e poi mi ritraevo. Quasi come se avessi preso la scossa. Eppure dopo qualche minuto (secondi interminabili nella mia testa) ci riuscivo. Alzavo quell’astice sopra la testa che quasi non mi faceva più paura! Tutti a sorridere ed abbracciarmi per poi darmi quel meritato premio che per me significava moltissimo. Era il mio traguardo.
Con gli anni, poi, il coraggio si è fatto sempre più avanti finché mio padre ha capito che con quella sfida (ormai troppo facile per me e mia cugina) avrebbe soltanto reso il portafoglio più leggero. Quindi iniziai ad aiutarlo in cucina senza paura e ricordando i vecchi tempi.
Ma questi non sono gli unici ricordi. Anche mia madre, sapendo quanto io adori l’astice, una volta me lo fece trovare sul tavolo. Mi svegliai in tarda mattinata e sentii che mi chiamava. Andai in cucina e lo trovai lì, ad aspettarmi. Mia madre sorrise e disse “ora fai tu”. La stessa adrenalina di tanti anni prima era tornata. Solo in quel momento mi resi conto che in tante vigilie di Natale non avevo mai cucinato un astice tutto da solo. Per di più era vivo! Inutile dire che sto ancora pagando le sedute di psicoterapia cercando di dimenticare quella scena (che non sto qui a descrivere). Però, quando tutto era finito, mi sentii soddisfatto. Guardai mia madre con occhi felici e iniziammo a cucinarlo.
La stessa ricetta, sempre quella. Semplice. Ma con un crostaceo così buono, il sapore deve essere originale. Mi raccomando, non comprate l’astice surgelato. Il sapore non è minimamente paragonabile a quello fresco. Anche se costa di più, anche se dovrete comprarlo vivo.. non ve ne pentirete!
P.S. Giusto per farvi fare due risate (anche se la cottura è completamente differente) vi lascio il link dove potrete vedere una delle scene più divertenti del film Julie & Julia. Film davvero molto carino (vedetelo), cliccate qui per vedere il video!
Spaghetti all’astice
Categoria: Primo piatto, Piatto unico Provenienza: Italia
Preparazione: 10 min Cottura: 20 min Pronto in: 30 min
Porzioni: 2
Ingredienti
- 200 g di Spaghetti (o linguine)
- 1 Astice
- 8 Pomodorini
- 1 spicchio d’Aglio
- 1 cucchiaino di Scalogno tritato
- Olio evo
- Vino bianco
- Peperoncino
- Prezzemolo
- Sale
Procedimento
- Posizionate su di un tagliare l’astice col ventre rivolto verso l’alto. Tagliatelo a metà con un coltello seghettato partendo dalla testa fino alla coda. Rimuovete le interiora e sciacquatelo pochissimo.
- In una pentola mettete abbondante olio, l’aglio, lo scalogno e il peperoncino. Fate soffriggere a fiamma bassa finché lo scalogno non si dora.
- Aggiungete le due metà dell’astice in modo che la parte interna tocchi il fondo. Chiudete subito con un coperchio e fate cuocere 2-3 minuti a fiamma media. *
- Rimuovete l’astice e mettetelo in una bacinella chiusa. Nella pentola aggiungete i pomodorini (lavati e tagliati in quattro) e fateli cuocere un paio di minuti nell’olio. Sfumate quindi col vino bianco e spegnete. Eliminate l’aglio e il peperoncino.
- Intanto rimuovete la polpa dell’astice, tagliatela e conservatela in un piatto. Aprite le chele con uno schiaccianoci (conservate tutta l’acqua interna!) e rimuovete la polpa interna.
- Calate gli spaghetti in abbondante acqua salata. Quando sono cotti scolateli conservano una tazza di acqua di cottura e mantecateli nella pentola aggiungendo la polpa dell’astice e la sua acqua interna (se serve, utilizzate anche quella di cottura). Servite con prezzemolo tritato.
Note
* Se preferite, potete cuocere qualche minuto in più l’astice così da servirlo intero nel piatto. In tal caso fate cuocere l’astice 4-5 minuti poi riscaldatelo poco prima di servirlo nel piatto. Ricordate di tenerlo sempre chiuso con un coperchio!

Con questo post ho partecipato al Christmas Idea Linky Party di Daisy Garden.
Con questa ricetta partecipo al contest “La ricetta dei ricordi” del blog La Cambusa di Dalila.
Che bello leggere i tuoi ricordi, anche se l’astice vivo mi fa un po’ impressione 🙂
Grazie di aver aderito al mio Christmas Idea Linky Party
Ho dato un’occhiata anche al tuo blog e ho trovato un sacco di ricette interessanti… ti seguo volentieri per non perderne neanche una!
A presto
Alessandra
Grazie mille, Alessandra.. sono contento di aver aderito alla tua iniziativa. È davvero una bella idea 😀
Incrocio le dita in attesa del verdetto, spero di rileggerti presto qui su Noodloves!
È proprio vero…dietro questo piatto ci sono tanti ricordi e tantissime emozioni.
Sembra che il tempo non sia mai passato…
Quanti ricordi…….davvero….
Nel leggere la tua storia sugli astici queste sensazioni si sono tramutate in emozioni in un attimo.
La ricetta, che è tra le mie preferite, suggerisco di prepararla, ma il segreto di questa e di tutte le altre, è preparala con amore, proprio come deve aver fatto Vittorio, sognando, ricordando ed amando quei momenti, fino al perfezionamento del piatto che ritengo sia il Principe della cucina marinaresca.
Mi è piaciuto anche il link segnalato, che ha dato un tocco di divertimento ad un piatto che merita di essere fatto con tutta la passione del mondo.
Sono contento che ti sia piaciuto, grazie per la ricetta 😉
Il video è bellissimo!