Ricordate i vostri 20 anni? Se siete più piccoli non avrete difficoltà a capire di cosa sto parlando, il sentimento è lo stesso. Se invece li avete superati da tempo probabilmente avrete più difficoltà nel ricordare il senso in qualche modo d’impotenza che vi attanagliava. Dicono che i 20 anni siano i più belli della vita: spensierati e liberi di fare qualunque cosa. L’ho sempre trovata una frase molto stupida, detta da chi probabilmente è così preso dai problemi esterni che ha dimenticato, per volere o necessità, quelli relativi alla propria identità. È difficile essere un ventenne. Ti senti come se avessi il mondo ai tuoi piedi, come se dovessi fare un miliardo di cose nella tua vita ma che per un motivo o per un altro non riesci a concretizzare. Cose che ti piacciono devono necessariamente passare in secondo piano, sostituite da quelle che non vorresti fare per niente. Cose che prima ti piacevano adesso sembrano lontane anni luce da quello che volevi essere. O, ancora, scelte che devi prendere tra due alternative ma che non sai dove ti porteranno. Quest’ultimo è il mio caso. Sono 20 anni che combatto con forza per sapere quale sia il mio posto nel mondo e, per fortuna, il tempo ha reso parte di questa battaglia più chiara. Ma adesso mi ritrovo ad un bivio che, con fare crudele, sembra deciderà il mio futuro. Continuare psicologia o dedicarmi alla cucina? Mi ritengo fortunato perché sono entrambe cose che mi piacciono e che ho deciso autonomamente di fare ma… Dove mi porteranno? Qual è la scelta giusta? Esiste davvero una strada giusta o semplicemente una strada? Questo è il mio dilemma del giorno, amici miei. E il vostro? Quali strade avete preso nella vostra vita? Vi siete pentiti? Dove vi hanno portato?
La parola a voi!
Chiudo con una citazione di Nancy McWilliams, psicoterapeuta: In assenza di ruoli rassicuranti, predefiniti e che durano tutta la vita offerti dalla propria cultura, il senso di chi si è deve essere in gran parte derivato dalla propria integrità e autenticità interiore, dalla capacità di vivere per i propri valori e di essere onesti circa i propri sentimenti, atteggiamenti e motivazioni.
Ciao, ho 22 anni ed anche io ho i tuoi stessi problemi.
Pur di far felice i miei genitori seguo un percorso che non sento mio. Ho dei desideri, dei sogni e tante prospettive che ho mandato in frantumi semplicemente perché non ho il coraggio di affrontare le situazioni, che oramai sono diventate più grandi di me, ed ora mi sento persa, confusa..
Passo le giornate a sperare in un futuro migliore, spesso sogno anche ad occhi aperti: immagino situazioni, eventi che potrebbero cambiarmi la vita, senza rendermi conto che in realtà io non sto vivendo più..
Con ciò non ti dico di abbandonare il tuo percorso, di lasciare “la via vecchia per la nuova”…ti dico solo che devi avere la forza di realizzare i tuoi sogni, proprio come dovrei fare io…
Con affetto, tua Lily <3